Nel corso dell’attuale pandemia, causata dal coronavirus SARS-CoV-2, è cresciuta molto, fino a diventare obbligatoria, la necessità di sanificare gli ambienti in cui viviamo e lavoriamo. Come primo passaggio è importante capire la differenza tra pulizia, disinfezione e sanificazione, perché, anche se nel linguaggio comune sembrano sinonimi, c’è una precisa normativa che li regola. La pulizia consiste nella rimozione delle polveri e dello sporco visibile con detergenti e un’azione meccanica, naturalmente anche la pulizia riduce la presenza dei microbi perché questi si trovano spesso nella sporcizia. La disinfezione consiste nella riduzione della carica microbica utilizzando dei prodotti chimici, chiamati presidi medici-chirurgici, che sono molto più attivi dei comuni detersivi nel distruggere o inattivare i microrganismi patogeni. La sanificazione comprende tutte le attività di pulizia e disinfezione ma prende in considerazione anche il microclima (aria, temperatura, umidità) con lo scopo di rendere un ambiente “sano”.
Sanificare con l’ozono
Uno dei metodi usati per sanificare gli ambienti consiste nell’uso dell’ozono. L’ozono è un gas con un forte potere ossidante che è in grado di inattivare funghi, batteri e virus. Da decenni è utilizzato usato per la potabilizzazione delle acque e nell’industria alimentare. In Italia, Il Ministero della Sanità nel 1996, “ha riconosciuto l’utilizzo dell’ozono nel trattamento dell’aria e dell’acqua, come presidio naturale per la sterilizzazione di ambienti contaminati da batteri, virus, spore, muffe ed acari”, ma attualmente è ancora sottoposto a valutazione per l’uso come biocida (disinfettante) perché “le sue proprietà, note in letteratura scientifica e già applicate in alcuni settori, non sono al momento sufficienti a garantirne l’adeguatezza dello specifico uso tecnologico come disinfettante, in quanto deve essere sottoposto a prove di efficacia e di sicurezza“.
La sanificazione a base di ozono, se da un lato ha il vantaggio di non lasciare residui chimici sulle superfici come i detergenti, dall’altro lato rappresenta un serio problema per la sua tossicità, inoltre la sua azione biocida varia molto in funzione delle condizioni ambientali. Altro aspetto non trascurabile, visto il suo potere ossidante, è il danneggiamento delle attrezzature, apparecchiature e materiale elettronico presente in qualsiasi ambiente lavorativo. Per questi motivi è un tipo di sanificazione che è generalmente usata a livello industriale e che DEVE essere effettuata da aziende specializzate che sono in grado di controllare i parametri ambientali, e quindi garantire la sanificazione, e soprattutto verificare la completa eliminazione dell’ozono dall’ambiente perché è tossico fino a concentrazioni molto basse. Sulla salute umana gli effetti dannosi sono a carico delle mucose oculari e respiratorie provocando infiammazione ed una diminuzione della funzionalità polmonare in modo particolare nei bambini e nei soggetti asmatici. Per questi motivi, l’esposizione all’ozono è associata ad un aumento dei ricoveri ospedalieri per crisi respiratorie soprattutto nei soggetti asmatici e i suoi effetti tossici si combinano a quelli di altre sostanze inquinanti aumentando ancora di più l’effetto dannoso. Inoltre, l’esposizione a lungo termine provoca addirittura dei cambiamenti morfologici nell’epitelio polmonare compresi i cambiamenti fibrotici.
Durante la sanificazione e la successiva eliminazione dell’ozono, i locali non possono essere usati da persone o animali per cui questo tipo di sanificazione è di tipo periodico e non può essere effettuata contemporaneamente alle normali attività a differenza della purificazione. Per questo motivo, la sanificazione periodica deve essere necessariamente associata ad una purificazione dell’aria che consente di mantenere costante nel tempo l’ambiente privo di virus, batteri, allergeni, spore, muffe. Altro vantaggio della purificazione consiste nella capacità di rimuovere dall’aria non solo gli agenti biologici potenzialmente infettivi, ma anche tutte le sostanze inquinanti pericolose per la nostra salute, uno su tutti lo smog, come abbiamo visto in molti articoli precedenti (leggi la guida all’inquinamento indoor).
Uso di Ionizzatori
Esistono molti metodi di purificazione dell’aria, uno di questi consiste nell’uso di ionizzatori. Gli ionizzatori producono delle particelle cariche elettricamente che attraggono le particelle inquinanti, che generalmente sono cariche negativamente, e le fanno aggregare e quindi precipitare. Questo tipo di purificazione non rimuove le sostanze inquinanti definitivamente dagli ambienti perché terminata l’azione elettrostatica in breve termine tornano in circolazione e si attaccano alle superfici vicine, compresi i nostri polmoni con effetti opposti a quelli per cui abbiamo comprato un purificatore. Altro aspetto negativo degli ionizzatori è la formazione di ozono con gli effetti negativi sulla salute come abbiamo già visto.
Alla luce di queste considerazioni, la purificazione dell’aria con i filtri HyperHEPA (in particolar modo i filtri assoluti di Classe H certificati secondo la normativa EN 1822) è in grado di eliminare batteri e virus e gli agenti inquinanti sia gassosi che corpuscolari senza alcun effetto collaterale pericoloso per la nostra salute. Inoltre la purificazione dell’aria con i filtri HEPA, grazie alla sua efficacia e innocuità può essere effettuata in contemporanea alla presenza di persone o animali per cui si presta sia ad un uso domestico che industriale e commerciale. Infine essendo in grado di bloccare il virus SARS-CoV-2 può essere utilizzato anche in ambiente sanitario e in tutti quei luoghi di libero accesso, come sale di attesa, studi medici, attività commerciali, uffici, etc.
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BIBLIOGRAFIA
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http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_283_ulterioriallegati_ulterioreallegato_8_alleg.pdf
https://www.iss.it/documents/20126/0/Rappporto+ISS+COVID-19+n.+25_2020.pdf/90decdd1-7c29-29e4-6663-b992e1773c98?t=1589584239939
https://www.euro.who.int/__data/assets/pdf_file/0005/74732/E71922.pdf